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Covid 19 - Smaltimento rifiuti
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23-04-2020 -

Il Covid 19 e lo smaltimento dei rifiuti

 

Una delle problematiche connesse alla pandemia del Covid 19 riguarda lo smaltimento dei rifiuti che registreranno consistenti aumenti, in quanto confluiranno tutti i materiali monouso (guanti, mascherine, etc), che dovranno essere utilizzati per la nostra salvaguardia.

L’Istituto Superiore di Sanità con il rapporto ISS COVID-19 n. 3/2020 ( “INDICAZIONI AD INTERIM PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI IN RELAZIONE ALLA TRASMISSIONE DELL’INFEZIONE DA VIRUS SASRS –COV-2”) fa una distinzione tra:
1. rifiuti urbani provenienti da abitazioni in cui non sono presenti soggetti positivi al tampone, in isolamento o in quarantena obbligatoria,
2. i rifiuti urbani provenienti da abitazioni in cui sono presenti soggetti positivi al tampone, in isolamento o in quarantena obbligatoria

I rifiuti di cui al punto 1 vanno raccolti secondo le normali procedure in vigore nel territorio di appartenenza.

Per i rifiuti di cui al punto 2, pur ammettendo che dovrebbero essere considerati a tutti gli effetti rifiuti sanitari a rischio infettivo, ma presupponendo che potrebbe essere di difficile attuazione la gestione in tal senso l’Istituto Superiore di Sanità raccomanda di interrompere la raccolta differenziata e raccogliere tutti i rifiuti domestici, indipendentemente dalla loro natura, in un doppio sacco e conferirlo al servizio preposto per la raccolta dei rifiuti urbani.

Qualora fosse necessario od opportuno, operando già la raccolta dei rifiuti sanitari presso pazienti in cura a domicilio (es. dializzati), SASTE SERVIZI ECOLOGICI non avrebbe alcun problema ad organizzare il ritiro presso il domicilio dei soggetti in quarantena o colpiti dal virus, garantendo confezionamento, trasporto e termodistruzione del rifiuto in assoluta sicurezza, seguendo i protocolli dello smaltimento dei rifiuti sanitari e non dei rifiuti urbani.

Un’altra problematica riguarda lo smaltimento dei DPI (mascherine, guanti, occhiali) utilizzati sia in ambito ospedaliero che industriale.

Mentre non vi è dubbio che DPI provenienti da ambito ospedaliero debbano essere smaltiti come rifiuti a rischio infettivo ancora non vi è una disposizione chiara per i DPI (guanti, occhiali, tute, cuffie, camici) usati nelle aziende.

Nelle pagine informative dell’INAIL si raccomandata di gettare i DPI monouso nel contenitore per Rifiuti Speciali senza però dare indicazioni sul codice CER da utilizzare.

Da alcune parti si paventa il rischio che vengano classificati dal Ministero con il CER 150202 che identifica i materiali filtranti; a nostro parere, considerato che l’utilizzo dei DPI hanno la funzione di prevenire il pericolo di trasmissione di un virus, riteniamo che si debba utilizzare il CER 180103 che identifica i rifiuti pericolosi a rischio infettivo e che hanno come destinazione finale l’incenerimento.

D’altra parte numerose aziende già hanno deciso di seguire questa strada ed anche in questo settore SASTE SERVIZI ECOLOGICI è in grado di proporre un servizio su misura che soddisfi le esigenze di ogni singola realtà anche sotto l’aspetto normativo. 

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